Carta di Tábor

Carta dei diritti del pubblico

PREMESSA

La Federazione Internazionale dei Circoli del Cinema, organizzazione di difesa e sviluppo del cinema di cultura, presente in 75 paesi, è l’associazione più qualificata per l’organizzazione del pubblico dei beni culturali audiovisivi. Cosciente dei profondi cambiamenti in atto nel campo audiovisivo, che minacciano una disumanizzazione completa della comunicazione, La Federazione Internazionale dei Circoli del Cinema, nel corso del 26° Congresso tenuto nel 1987 a Tabor (Cecoslovacchia) ha approvato all’unanimità la “Carta dei Diritti del Pubblico”.

Carta dei diritti del pubblico – Tabor, 18 settembre 1987

 

1. Il pubblico ha diritto di ricevere tutte le informazioni ed espressioni audiovisive. Il pubblico deve avere i mezzi per esprimersi e far conoscere i propri giudizi ed opinioni. Non vi sarà umanizzazione senza comunicazione.
2. Il diritto all’arte, all’arricchimento culturale, alla capacità di comunicazione, fonte di ogni mutazione culturale e sociale, è un diritto imprescrittibile. Esso è garante di una vera comprensione tra i popoli, solo mezzo di evitare le guerre.
3. La formazione del pubblico è la condizione fondamentale, anche per gli autori, per la creazione di opere di qualità. Solo la formazione del pubblico permette l’espressione dell’individuo e della collettività sociale.
4. I diritti del pubblico corrispondono alle aspirazioni ed alle possibilità di uno sviluppo generale delle facoltà creative. Le nuove tecnologie devono essere utilizzate per tale obiettivo e non per l’alienazione di massa.
5. Il pubblico ha diritto di organizzarsi in modo autonomo per la difesa dei propri interessi. Per raggiungere tali obiettivi, le associazioni del pubblico devono poter disporre di strutture e mezzi posti a disposizione degli enti pubblici.
6. Le organizzazioni del pubblico hanno diritto di essere associate alla gestione degli organismi di produzione e di distribuzione, sai dello spettacolo che dell’informazione, e di partecipare alla designazione dei responsabili di tali organismi.
7. Pubblico, autori ed opere non possono essere utilizzati per fini strumentali, siano essi politici, commerciali o altro. Nel caso di strumentalizzazioni, le organizzazioni del pubblico hanno diritto di esigere risarcimenti.
8. Il pubblico ha diritto ad una corretta informazione. Il pubblico rifiuta ogni forma di censura e di manipolazione; esso si organizza per far rispettare in tutti i massmedia la pluralità delle opinioni ai fini della propria realizzazione.
9. Di fronte alla mondializzazione della diffusione dell’informazione e dello spettacolo, le organizzazioni del pubblico si uniranno e lotteranno sul piano internazionale.
10. Le associazioni del pubblico rivendicano l’organizzazione di serie ricerche sui bisogni e lo sviluppo delle conoscenze del pubblico. Essi si oppongono, invece, a indagini strumentali, come le richieste sugli indici di ascolto e di gradimento.